Raugei (Cpl): “Dentro il porto di Livorno nessuno deve essere contro nessuno”
Il presidente della Compagnia portuale di Livorno favorevole all’incontro proposto da Grimaldi: “Quando si dialoga e ci si confronta è sempre positivo”. “Container o auto? Noi siamo per lavorare. L’importante è che ci sia armonia di regole e di equilibrio in cui nessuno calpesti l’altro”
Livorno – “Dentro il porto di Livorno nessuno deve essere contro nessuno. L’obiettivo è fare l’interesse del porto e con esso del lavoro. Noi rappresentiamo all’incirca 300 famiglie che traggono da questa attività di che vivere, per cui un quadro di convivenza e lavoro ci sta molto a cuore”. Enzo Raugei, dal 2007 alla guida della Compagnia portuale di Livorno (Cpl) e vicepresidente anche della partecipata (al 50% con la Fratelli Neri) Cilp, prova a spegnere gli animi sulla vicenda del Terminal Darsena Toscana del porto di Livorno, salito alla ribalta per uno scontro. Le imprese del porto, attraverso le associazioni che le rappresentano, con una lettera inviata al presidente dell’Adsp, Luciano Guerrieri, hanno chiesto in sostanza di mettere un tetto all’attività di movimentazione di auto nel terminal appena acquistato dal gruppo Grimaldi, per il timore che l’armatore volesse concentrarla in quell’area a scapito dei traffico container.
Raugei coglie al volo la dichiarazione di pace di Grimaldi, che parla di “un grande malinteso” e intende incontrare tutti gli operatori firmatari per un chiarimento. “Quando si dialoga e ci si confronta è sempre positivo, vuol dire che c’è la volontà di andare avanti”, dice il presidente di Cpl, favorevole a un incontro, dopo aver lanciato un richiamo a tutte le imprese dello scalo.
“Dobbiamo concorrere tutti per l’interesse del porto e ci sono le condizioni per farlo – spiega Raugei -. Da una parte c’è il rispetto del Piano regolatore portuale e dall’altra la discussione in atto (non ancora pubblica, ma in atto) sul piano di impresa presentato per Tdt: questi due elementi e l’organo di garanzia per tutti, rappresentato dall’Autorità di sistema portuale, chiamata a vigilare, rappresentano i punti fermi a cui possiamo fare riferimento affinché si vada avanti nell’indirizzo di un equilibrio e del rispetto delle regole”. Il timore di uno squilibrio, paventato da imprese e associazioni (con i vari distinguo e sconfessioni) con una prevalenza del traffico delle auto sui container, è oggi scongiurato dalle parole dello stesso Grimaldi, ma nei giorni scorsi gli animi si sono surriscaldati. “Forse è stato un po’ un processo alle intenzioni: se ci basiamo sulle dichiarazioni fatte dalla nuova società e anche su quanto avvenuto in questi mesi, la proporzione a favore dei contenitori è sempre molto marcata – dice il presidente della Compagnia Portuale di Livorno – Purtroppo il contenitore ha subito un calo fisiologico per tutte le questioni geopolitiche che ci sono nel mondo e anche il terminal ha avuto una flessione. Di contro c’è un nuovo servizio che partirà a febbraio e porterà a Livorno qualche decina di migliaia di pezzi in più, per cui si assisterà a una controtendenza. Quindi le condizioni per arrivare a un quadro più pacifico e condiviso, un quadro ricomposto, credo ci siano tutte e nell’interesse di tutti. Dobbiamo sforzarci per trovare un quadro di condivisione”.
La lettera che ha aperto le ostilità nella guerra contro Grimaldi era firmata anche da Marco Dalli, presidente della Compagnia impresa lavoratori portuali (Cilp) di Livorno, ma l’Ancip, l’Associazione nazionale imprese portuali, aveva fatto sapere di non avere discusso come associazione l’argomento. Non una smentita degli associati di Livorno, ma una “precisazione” spiega Raugei. “Ancip ha fatto una precisazione sul fatto che la questione non è stata discussa a livello nazionale – dice – come del resto non lo è mai quando si parla di questioni locali che vanno in discussione negli organismi di partenariato, quindi non c’è una smentita formale, ma una precisazione: che Ancip è un’associazione nazionale neutra su queste questioni e non ha affrontato il tema a livello nazionale. La posizione locale riguarda il locale”.
In ogni caso Cpl non è pro contenitori e contro le auto, e neppure il contrario. “Questa logica di schieramento non mi piace. Come compagnia lavoriamo con gli uni e con le altre, con i container e con le auto. Non siamo contro nessuno. Siamo per lavorare. La fortuna e la forza del porto di Livorno è sempre stata il suo carattere multipurpose, nel senso che si lavorano tutte le merci, contenitori, auto, ro-ro, prodotti forestali, merce refrigerata. L’importante è che tutto questo deve avvenire in un’armonia di regole e di equilibrio in cui nessuno calpesti l’altro o venga meno a quelle che sono le regole condivise all’interno del sistema portuale livornese“.
Fonte : Shipmag – Monica Zunino