Caro carburante: le aziende di autotrasporto sono nel dramma

Senza un intervento urgente del Governo c’è il rischio di un fermo del settore
“L’autotrasporto a Livorno è un settore strategico ed imprescindibile – afferma il presidente CNA FITA
Massimo Angioli – ma adesso è messo allo stremo dall’aumento dei costi del carburante. Parliamo di aumenti
generalizzati di oltre il 25% in un anno, che l’autotrasporto non riesce a ribaltare sui propri committenti e che
finiscono per scaricarsi interamente sui già risicati margini di profitto delle aziende. La tensione nella categoria
sta salendo in tutta Italia ed è per questo che CNA, insieme alle altre associazioni che si riconoscono in
Unatras, ha scritto una lettera preoccupatissima al Governo, chiedendo di andare ‘oltre l’indifferenza’ dando
risposte concrete già dall’incontro fissato per il 17 febbraio prossimo”.
“Abbiamo fatto presente al Governo – aggiunge il coordinatore della categoria Alessandro Longobardi – che
quello che si è abbattuto sul mondo dell’autotrasporto è un ciclone spaventoso. Le imprese di autotrasporto
sono da un anno e mezzo alle prese con il rincaro dei carburanti, che non accenna a placarsi. Gli aumenti
vertiginosi delle materie prime, di luce e gas, infatti riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora
largamente il carburante più diffuso, ma anche l’additivo AdBlue per i veicoli più moderni e il GNL (gas naturale
liquefatto)”.
“C’è il rischio concreto che sia più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare – spiega
Unatras, che ha più volte aperto al dialogo – Ora però la situazione è allarmante. Tanto che la Presidenza ha
deliberato lo svolgimento nelle prossime settimane di una serie di manifestazioni unitarie di autotrasportatori
su diverse aree del territorio nazionale. Iniziative che, in assenza di impegni precisi da parte dell’Esecutivo, non
potranno che essere propedeutiche ad azioni di autotutela della categoria, non esclusa la proclamazione di un
fermo dei servizi. Il settore è fondamentale per l’economia italiana: nel nostro Paese oltre l’80% delle merci
viaggia su gomma, e i nostri mezzi nelle fasi peggiori della pandemia hanno continuato a viaggiare garantendo
l’approvvigionamento dei beni primari.
Unatras chiede un intervento urgente che stemperi la tensione favorendo le condizioni per una soluzione dei
problemi attraverso:
• i provvedimenti economici di sostegno alla categoria, quali crediti di imposta per i maggiori costi sostenuti
per i carburanti, attingendo dal ‘tesoretto’ che ha incassato il Fisco sull’Iva pagata per le accise;
• la previsione di un meccanismo di adeguamento automatico per l’aumento del gasolio;
• la ripubblicazione aggiornata da parte del MIMS dei costi di esercizio che gravano sugli autotrasportatori;
• l’apertura del tavolo di lavoro permanente sulle regole di settore, per un’analisi approfondita che affronti in
particolare l’impatto delle nuove norme comunitarie in tema di accesso al mercato, le semplificazioni
burocratiche e la revisione degli onerosi obblighi formativi per contrastare la carenza di conducenti.