Porti, in arrivo un decreto legge per risolvere nodi critici del settore

Roma – È in fase di esame da parte della Ragioneria di Stato un decreto legge promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che potrebbe presto approdare in Consiglio dei ministri. Il provvedimento, atteso da tempo dal comparto portuale, mira a sciogliere alcune delle questioni più urgenti che hanno interessato il settore nell’ultimo anno.

Tra i punti principali, figura la definizione di un nuovo meccanismo per il calcolo degli aumenti dei canoni concessori. Questa misura si rende necessaria dopo che il Tar del Lazio, con la sentenza 13/2025, ha annullato il decreto del 30 dicembre 2022 che prevedeva un incremento del 25% dei canoni per il 2023.

Il decreto include anche modifiche normative per garantire l’operatività delle banchine, messe a rischio dopo la sentenza del Consiglio di Stato sul caso Psa-Spinelli a Genova. Il provvedimento aveva infatti revocato la concessione al gruppo Spinelli, accogliendo il ricorso di Psa-Sech, sulla base di un eccesso di traffico container rispetto a quanto previsto dal Piano regolatore portuale. La nuova normativa punta a sanare questa situazione e a prevenire ricadute simili in altri porti italiani.

Un altro intervento riguarda il Fondo per l’accompagnamento all’esodo pensionistico dei lavoratori portuali, che sarà modificato per permetterne finalmente l’attuazione, come richiesto da sindacati e associazioni datoriali.

Infine, per i porti specializzati nei traffici automotive, il decreto dovrebbe includere una norma per aumentare il numero di targhe prova a disposizione delle imprese, facilitando le operazioni di navettamento dei veicoli.

Questo pacchetto di misure, fortemente sollecitato dagli operatori del settore, anticipa il più ampio disegno di legge sulla riforma della governance portuale nazionale.

Da bp