TEU, finita la “bolla d’oro”?

GUASTICCE – I “corsi e ricorsi” non sono solo, per la nota teoria del filosofo Giovanbattista Vico, nella storia. Il mondo dei container sta vivendo, a conferma, un momento di forte resilienza, sia per la caduta dei traffici, sia come contraccolpo alla crescita nella prima metà dell’anno scorso. Lo testimonia l’indice internazionale di Xeneta, lo conferma Andrea Monti, giovane e dinamico imprenditore di SOGESE all’interporto Vespucci.

Siamo dunque in fase recessiva nel settore dei TEU?

“L’orizzonte in effetti non è sereno, già dall’ultimo semestre del 2022. Ma dobbiamo ricordare che veniamo da tre anni, dal 2020, che vanno considerati “un periodo d’oro”, per lo shipping del settore. Il contraccolpo si ha per tanti motivi: la sovrapproduzione dei container dopo che erano diventati rari e li ha resi così eccessivi, l’aumento dei costi per l’inflazione, la riduzione dei consumi di merci con la spesa delle famiglie indirizzata a servizi post-Covid, viaggi, vacanze e beni immateriali. Si è aperto il tappo della ripresa della qualità della vita, ma non nei consumi dei beni – prodotti e importati – che oggi riempiono i magazzini. L’analisi potrebbe continuare: l’aumento dei tassi varato dalla BCE sta frenando gli investimenti e penalizza chi già aveva rate, il raffreddamento dell’economia cinese e del suo export/import sta facendo il resto…”

Un’analisi ineccepibile: come si riflette sul vostro business?

“Dobbiamo stringere i denti perché i margini sono diventati molto bassi, il noleggio dei contenitori è caduto del 50%, il prezzo stesso dei pezzi è calato (un usato oggi costa un terzo di meno di ieri) e la loro permanenza nei depositi non è a costo zero. In sostanza, la “grande bolla” positiva è finita. Ma non è la prima volta e siamo attrezzati a resistere; continuiamo a lavorare perché dovrà tornare, anche se non subito, il sereno”.

A.F