È deciso: al Calambrone ci sarà (chissà quando) il ponte apribile
LIVORNO – Il settore apribile del ponte verso Tirrenia sulla foce dei Navicelli si farà: e sarà la soluzione – non la migliore ma l’unica possibile senza rivoluzioni sul territorio – per chiudere finalmente la sfociatoia del canale in Darsena Toscana, che ciclicamente la riempie di fango e compromette il pescaggio delle navi.
Sarà anche risolto, chiudendo lo sbocco in Darsena, anche l’altro devastante ostacolo, i ponti girevoli della ferrovia e della strada, che oggi condizionano la piena funzionalità sia del Tdt che dell’accesso alla Darsena Europa.
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La conferma della scelta viene dalle 150 e rotti pagine del Pot, il piano operativo triennale dell’AdSP di Luciano Guerrieri, approvato la settimana scorsa sia pure con un passaggio “sospeso” per quanto riguarda il piano d’impresa del Tdt. Per risolvere l’annoso problema del ponte stradale verso Tirrenia – da cui deriva tutto il riassetto dell’area con l’auspicata tombatura del canale verso il porto – il segretario generale dell’AdSP avvocato Matteo Paroli è riuscito a stanziare in bilancio 400 mila euro, che serviranno a finanziare il progetto del nuovo ponte con il settore centrale apribile. Anche la Regione Toscana, competente in materia, ha varato uno stanziamento di 400 mila euro per lo stesso progetto, e sta avviando la gara per assegnarlo a uno studio professionale specializzato.
Il progetto di dettaglio dovrebbe richiedere tempi standard, intorno a un anno o poco meno. Poi sarà la volta delle sue approvazioni, che richiederanno altri mesi ma non dovrebbero incontrare problemi. A quel punto si potrebbe passare alla costruzione. E qui nasce il problema principale, il finanziamento.
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Rifare il ponte attuale, peraltro ormai molto provato, con una parte mobile centrale che richiede meccanismi e motori ad hoc, comporta una spesa che né l’AdSP né la Regione Toscana sembrano in grado di affrontare. Trattandosi di viabilità ordinaria, la spesa deve essere stanziata dal MIT, o direttamente o attraverso la Regione. Si tratta di milioni di euro e al momento non ci sono. Qualcuno proponeva che venissero messi a carico della Darsena Europa nel bando che dovrà assegnare costruzione e gestione della stessa: ma è dubbia la legittimità di una scelta del genere. Occorrerà dunque una forte azione verso il governo centrale per ottenere il finanziamento. Solo una volta risolto questo passaggio si potranno ipotizzare realisticamente tempi dei lavori e loro conclusione. Mettiamoci l’anima in pace: nella migliore delle ipotesi si andrebbe alla fine del 2027, e nella peggiore a quando la Darsena Europa dovrebbe già essere operativa, ammesso che anche su questo grande sogno non nascessero altri ostacoli. Tutti hanno promesso tutto su questo annoso, sognato, risognato problema. Ma come scriveva Terenzio, Nihil est dictu facilius.
(A.F.) – La Gazzetta Marittima