Livorno verso il porto di domani

LIVORNO – Un passo avanti: e non è nemmeno un piccolo passo, a pensarci bene.

    Con la recente approvazione del Comitato di Gestione portuale al progetto di ristrutturazione della testata di Calata Orlando, che comporta la torre dei piloti  e la darsenetta delle barche di servizio, si va verso un assetto definitivo di un’area da decenni in divenire.

La torre dei piloti, che ospiterà anche gli uffici del loro servizio e quelli degli ormeggiatori, è un’esigenza che si è posta già da una decina d’anni. Con gli annessi della tecnologia oggi implementata, sarà un contributo importante anche per la sicurezza, non solo nel porto d’oggi ma anche in quello di domani. Come afferma il presidente dell’AdSP Luciano Guerrieri nell’intervista qui a fianco, la torre spazierà anche sulla futura Darsena Europa.

    Si mette il carro davanti ai buoi, quando la darsena è ancora solo una speranza?

Visti i tempi necessari per le opere, è bene partire. Anche perché per realizzare in concreto la torre e la darsenetta connessa, non sarà una questione di mesi.

    Guardiamo a domani: la torre, che libererà il Forte della Bocca al Mediceo dall’attuale sede dei piloti, presuppone anche il nuovo assetto dello stesso Porto Mediceo, con la possibilità di ospitare nel forte anche gli uffici del futuro “marina” del gruppo Benetti.

Lo stesso fondatore del gruppo Paolo Vitelli si è impegnato personalmente alla realizzazione del porto degli Yachts; e a quanto risulta, entro la fine di quest’anno potrebbero partire i primi lavori, con l’utilizzo per le piccole e medie barche dei circoli della Darsena Nuova.

    Anche il “marina” è atteso da anni, con una concessione che ne ha almeno una decina. I tempi, finalmente, stanno maturando.

La grande incognita, toccando ferro, rimane il completamento dell’iter ministeriale del “sogno” Darsena Europa. Si è già iniziato con l’appalto del consolidamento della prima vasca di colmata. Poi dovranno essere consolidate la seconda e l’abbozzo della terza. Nel frattempo a Palazzo Rosciano (e non solo) si sta a fare scongiuri sulla conclusione della lunga, complessa, sotto alcuni aspetti assurda, procedura della VIA. Al primo, già farraginoso documento inviato al Ministero dell’Ambiente da palazzo Rosciano, sono state presentate da Roma ben 293 “osservazioni”, buona parte delle quali rimbalzate dai rompicoglioni dei vari NIMBY che temono per le spiaggette del Calambrone, per le cozze o per bocca d’Arno e la sfociata dello Scolmatore.

    De minimis not curat praetor? 🫤 Sarebbe bello, ma oggi non è più così.

    Tocchiamo ferro.

La Gazzetta Marittima