MSC “Grandiosa” all’Alto Fondale

LIVORNO – Prima unità della classe Meraviglia Plus di MSC, la grande nave da crociera “Grandiosa” ha attaccato domenica sorsa alla banchina ad Alto Fondale per una delle soste più significative della campagna crociere. Con una lunghezza di 331 metri e una potenzialità di oltre 6 mila croceristi (più oltre duemila membri dell’equipaggio) la nave tocca il porto labronico ogni domenica, in un tour che ovviamente conta sul fascino delle città d’arte toscane. A bordo in questa toccata aveva oltre 5 mila croceristi, a conferma di quanto noi le crociere sulle navi di alta qualità stiano attirando.

L’approdo alla banchina ad Alto Fondale è peraltro l’unico possibile a questo splendido colosso, sia per Lem dimensioni sia per il pescaggio. Non è certo una location felice, trattandosi di una banchina prettamente commerciale, su cui si affaccia quel simulacro di stazione marittima ricavato anni fa da un capannone della compagnia portuali. Per di più questo è il periodo in cui sulla retrostante banchina, la calata Orlando, ci sono grandi accumuli di scippato e di materiali di cava che spolvera. Infine, per carenza di spazi una parte del terminal autobus per trasferire i croceristi di tutte le navi in porto è decentrata come sempre in piazza Grande lato portici del Pieroni. Insomma, come dicono a Livorno, un non piacevole “riesci”.

In questo quadro, c’è però un segnale di speranza sulla soluzione della decennale (o quasi) vertenza tra l’AdSP e il raggruppamento (Onorato e Aponte( che ha vinto la gara per la stazione crociere affidata alla Porto 2000. Il grandioso progetto che si è aggiudicato la gara, dall’impegno di quasi cento m milioni di euro, è fermo al palo per la nota, complessa e a volte poco comprensibile vertenza sulla “riserva” o meno dei servizi passeggeri. Di recente il presidente dell’AdSP Luciano Guerrieri ci ha confermato che siamo in dirittura d’arrivo per un accordo, sulla base di un a proposta di conciliazione presentata dalla stessa AdSP. Dunque non ci resta che attendere, toccando ferro come scongiuro.

Magari il ferro di quell’antico cannone che si vede in primo piano nella foto in prima pagina, che una volta fungeva da bitta e che non sarebbe male recuperare come antica memoria ddi un grande e potente porto che fu.

Fonte : La Gazzetta Marittima