Continua il caro TEUs

GUASTICCE – Il container continua ad essere l’elemento condizionante non solo dei traffici merci, ma anche della sua trasformazione. Andrea Monti, della Sogese che ha nei container la sua materia prima, ci conferma che ancora oggi reperire contenitori sia nuovi che usati rappresenta, in particolare in Italia, una notevole difficoltà.

Perché non se ne trovano malgrado i costruttori abbiano incentivato la produzione?

“Più che altro perché gli armatori del comparto se li tengono, avendo un’incentivazione dei traffici in forte ripresa. Il mercato poi è nettamente differenziato tra il Nord e il Sud Europa: sui porti settentrionali gli arrivi e le partenze sono incentivati dai traffici con la Cina, anche attraverso la Via della Seta ferroviaria, per il flusso dei TEUs è continuo e la disponibilità di usati può esserci. Da noi le compagnie che operano hanno più difficoltà a privarsi dei loro TEUs e quindi per il nostro business dobbiamo cercarlo all’estero”.

Ovviamente queste difficoltà si riflettono anche sui prezzi…

“C’è stato un rallentamento sul piano dei prezzi, ma siamo sempre a livelli molto più alti che nel passato. Il problema principale rimane nella sofferenza delle disponibilità alla vendita”.

Voi siete strutturati in tutto il mondo, Far East compreso: quindi alla fine trovate altrove quello che in Italia è difficile da reperire.

“Esatto, dobbiamo cercare quanto ci serve su altri mercati, e lo facciamo. Il problema dell’Italia è che le nostre infrastrutture logistiche sono meno veloci di quelle del Nord Europa, per cui il flusso dei TEUs è ridotto e i collegamenti sono quindi più orientati dove i tempi sono più rapidi. È sempre il mercato che comanda”.

Voi lavorate molto nella trasformazione dei container: quanto vi incide l’aumento dei costi dell’energia elettrica?

“Non siamo tra le aziende più energivore, ma aumenti delle bollette del 35 e anche 40% lasciano il segno. Però ripeto che nell’assetto totale quello che incide di più per noi oggi è il costo del contenitore trasportato, che assorbe il 40% del totale”.