Prossimi all’apertura del microtunnel
Di fatto, mancava soltanto il taglio del nastro. E per un semplice motivo: rimane ancora da effettuare il collaudo statico, che però verrà eseguito domani, dall’ingegnere Antonio Riccardi. Ancora poche ore, dunque, e il nuovo microtunnel di 230 metri nel porto di Livorno entrerà formalmente in esercizio.
La conseguenza più importante è che consentirà di allargare il canale di accesso. Entro la prossima settimana, la galleria sotterranea verrà consegnata all’ENI, cui spetterà il compito di rimuovere le tubazioni che dalla darsena petroli corrono sino alla raffineria, attraversando il canale di accesso in corrispondenza della Torre del Marzocco. Un traguardo non da poco, se si considera il fatto che quei tubi limitano oggi la sezione del canale, rendendo difficoltoso l’ingresso e l’uscita delle grandi navi. Una volta completata la posa in opera delle nuove tubazioni, sarà possibile risagomare il canale e allargare la sezione navigabile dagli attuali 70 metri (nel punto più stretto) a 120 metri lungo le due sponde. Si tratta di un appalto di vitale importanza, che il direttore tecnico dell’autorità portuale, Enrico Pribaz, conta di poter mandare in gara già a giugno, assieme ai lavori di acquaticità della Torre del Marzocco. «Per completare l’allargamento delle due sponde dovremo attendere che ENI sposti i tubi, però possiamo intanto anticipare qualche intervento», ha detto Pribaz.
«Ormai ci siamo», ha commentato Guerrieri, che non ha mancato di «lodare la capacità dei propri tecnici e delle imprese private che in questi anni hanno lavorato pancia a terra per raggiungere il traguardo. «L’opera – conclude – è un passaggio fondamentale per le strategie a breve termine del nostro scalo».
Per il sindaco Salvetti vedere realizzato il microtunnel «fa un effetto incredibile. Si tratta di un’opera di alta ingegneria geo-tecnica, che era attesa da tempo in porto. Un’opera essenziale, che assieme alla Darsena Europa e allo scavalco ferroviario verso l’interporto farà sì che il porto rimanga al centro delle dinamiche commerciali mondiali e del Mediterraneo».