Intelligenza artificiale e imprese
MILANO – Il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia nel 2022 ha toccato quota 422 milioni di euro (+21,9% rispetto all’anno precedente) ed è destinato (fonte: Anitec – Assinform) a superare i 700 milioni nel 2025.
Se la diffusione tra le PMI è ferma al 5,3%, che rapporto hanno invece le startup con l’utilizzo dell’AI?
A questa domanda ha risposto una recente ricerca di B-PlanNow (https://b-plannow.com/), acceleratore di startup per progetti in fase di avvio con un approccio unico e coerente.
L’indagine ha evidenziato come la diffusione tra le startup dell’intelligenza artificiale tocchi il 19,4%, inferiore rispetto al 24,3% delle grandi imprese ma comunque in una posizione migliore rispetto alle PMI.
La ricerca B-PlanNow mostra infatti che il 24% delle startup ha utilizzato tool di AI per generare idee di business utili al proprio percorso imprenditoriale, con una particolare predilezione per Ideas AI, utile strumento di brainstorming per chi si approccia per la prima volta a determinati concetti e paradigmi.
Il 23% del campione monitorato da B-PlanNow ha utilizzato tool di AI (eg, ValidatorAI e VenturusAI) come supporto per la validazione di un modello di business: lo strumento non sostituisce ovviamente il necessario confronto con il mercato (e potenziali investitori) al fine di costruire un MVP ma certamente può aiutare i newcomer nelle fasi più acerbe del loro cammino.
Ben il 51% del panel si è rivolto all’intelligenza artificiale per un aiuto concreto nella creazione di un naming originale e performante per la propria startup, qui la predilezione degli imprenditori in erba si distribuisce equamente tra Looka, Namelix, Xtemnsio e Namewink.