Yari De Filicaia di UNIPORT: urgenti gli accordi

LIVORNO – Tutto si può dire di Yari De Filicaia, presidente della cooperativa Uniport dei portuali labronici, meno che non voglia prendere posizione sui problemi anche più scottanti. Come si evince dalla intervista Gazzetta Marittima che segue.

Presidente, carico e scarico navi sono il vostro business: siamo ormai a fine di un anno difficile e qual’è il vostro bilancio?

“Abbiamo registrato mesi buoni e mesi meno buoni per il lavoro. Del resto sono ormai tre anni che il lavoro va in altalena; mesi dove lottiamo per troppe richieste e mesi troppo vuoti. Ci guardiamo intorno, del resto, e la logistica mondiale risente di quanto sta accadendo. Stringiamo i denti e ci impegnamo”.

Nei giorni scorsi è stato rinnovato il, CCN nazionale per i lavoratori dei porti, che riguarda ovviamente anche Uniport. Giudizio?

“È stato un punto di svolta importante, dopo anni di consultazioni e trattative: un accordo importante, che serve a tutti nella speranza che tutti lo rispettino. Per quanto riguarda la cooperativa è certo un accordo oneroso, perché comporta un aumento dei costi attuali della manodopera intorno al 10%: dovremo dunque vedere come ragionare sulle tariffe, perché qui ci sono anche 150 lavoratori”.

Il porto di Livorno sta vivendo una burrasca in relazione ai timori che il TDT, oggi del gruppo Grimaldi, privilegi i traffici ro/ro e delle auto nuove rispetto alla storica vocazione del terminal per i contenitori…

“È uno scontro che ci preoccupa molto, perché sui traffici dei contenitori vivono oggi non solo centinaia dei lavoratori ma anche quasi altrettante aziende e micro-aziende. Va riconosciuto al gruppo Grimaldi di aver sborsato 140 milioni per il TDT e biondi di avere il diritto di privilegiare il proprio business: ma bisogna fare in modo da salvaguardare il traffico contenitori almeno fino a quando non sarà pronta la tanto attesa Darsena Europa, che a quel punto potrà concentrarvi anche le grandi navi dei Teu liberando la Darsena Toscana. Oggi i traffici container, come ho detto, danno lavoro molto di più dello sbarco delle auto nuove e non possiamo rinunciarci.

Il vero problema sta diventando adesso: quando davvero sarà pronta la Darsena Europa? E si sta facendo tutto per ridurre i tempi di attesa?”.

L’AdSP sta lavorando da tempo per dragare, allargare la strettoia del Marzocco, “tombare” il famigerato sbocco dei Navicelli in Darsena che consentirà di avere un ultimo miglio ferroviario e superstrada verso le darsene…

“È vero che sono lavori in atto, ma i tempi si sono allungati molto rispetto ai programmi: è invece fondamentale accelerare al massimo sia i lavori citati, sia la resezione della Tripoli per migliorare la manovra di ingresso verso la Darsena Toscana a vantaggio delle grandi full/containers. Insomma la transizione verso la Darsena Europa deve accelerare, accelerare e ancora accelerare”.

Ultima domanda: il presidente di Confindustria costiera Piero Neri, che è anche un importante armatore, ha dato duramente le dimissioni da Confitarma dopo la lettera di quest’ultima contro il cluster livornese a sostegno delle esigenze di Grimaldi sul TDT. Qual’è la sua opinione?

“Penso che Confitarma abbia sbagliato nella forma e alla sostanza: la nota ufficiale che contesta il cluster livornese e la posizione del cavaliere del lavoro Piero Neri sul TDT è stato un gesto molto pesante, per di più inviato in modo offensivo direttamente al partenariato, senza aver prima nemmeno consultato Neri o averlo almeno avvertito. Un gesto pesante che non poteva non suscitare reazioni, come è avvenuto.”

Si dice che ricucire non sarà facile…

“Abbiamo bisogno di pace sociale e unità d’intenti per difendere il nostro lavoro, specie in questi tempi di orizzonti pieni di guerre. Mi auguro che la proposta del prefetto per un tavolo di concertazione sia attuata al più presto e dia il risultato sperato”.

(A.F.)