Corsini: abbiamo costruito molto e bene

LIVORNO – L’ingegner Stefano Corsini ha presieduto il suo ultimo Comitato di Gestione Portuale mercoledì scorso, con un saluto istituzionale; e con le assicurazioni che il lavoro comune di questi ultimi quattro anni ha messo molta carne al fuoco. In particolare – riferisce palazzo Rosciano – che “Il Terminal Container della Darsena Europa sarà presto inserito negli atti di pianificazione e programmazione dell’Ente, ai fini della sua realizzazione”.

Il prossimo passaggio – ha detto ancora Corsini – sarà la variazione del bilancio dell’AdSP, che dovrà passare dall’esame dell’Organismo di Partenariato della Risorsa Mare prima dell’approvazione definitiva da parte dell’Organo di Indirizzo dell’Autorità.

In Comitato ha detto ancora: “Dialogheremo con il presidente Guerrieri per consentirgli di iniziare il mandato nel migliore dei modi”.

Nella riunione, Corsini ha inoltre annunciato di aver predisposto un provvedimento di specifica regolamentazione e concreta attuazione dell’art. 199, comma 1, lettera “a” del Decreto-legge n. 34/2020 e degli atti per le riduzioni dei canoni demaniali per la pandemia (lo riportiamo con i giri).

Fonte: La Gazzetta Marittima – Antonio Fulvi

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Il presidente uscente ci ha anche cortesemente risposto ad alcune domande.

Presidente, scontato anche il nostro saluto e il grazie per il comune lavoro di questi anni. Un po’ di rimpianto o di amarezza?

“Nessuna amarezza, perché sono consapevole di aver lavorato con impegno e di aver messo a frutto molte cose importanti per il porto e per la comunità. La Darsena Europa, in particolare, è a un passo dalla gara, già pronta, con una dote di quasi la metà dei fondi necessari. Io rimango legato a Livorno e non intendo sparire. Al limite, anche per fare qualche buon bagno di mare la prossima estate se la pandemia ci lascerà finalmente in pace”.

In Comitato, due giorni fa hai detto che rimani disponibile anche di Guerrieri.

“Mi è sembrato corretto mettere a disposizione le mie conoscenze e competenze anche di ingegnere per il bene di questo sistema, cui ho dedicato tutte le mie forze”.

È stato, quello di questi quattro anni, un mandato difficile, pieno di imprevisti spesso complessi…

“Indubbiamente non è stato tutto facile, anche ricordando che il mio reale lavoro è stato di poco più di tre anni, visti i primi mesi di apprendimento e la nota sospensiva giudiziaria – poi annullata – che ha colpito me e il segretario generale. In questo tempo abbiamo fatto molto e ne sono orgoglioso, come lo sono per aver completato il mandato. Senza nascondere che ho fatto, come tutti gli uomini che s’impegnano, anche degli errori. Ma che ho personalmente pagato. Esco a testa alta”.

Però non puoi negare che hai vissuto e che lasci invariata una situazione di conflittualità interna preoccupante al porto.

“Non intendo entrare nel merito di una realtà che peraltro è comune anche in molti altri porti. All’origine c’è una struttura imprenditoriale che da sempre si è confrontata con spazi di lavoro ristretti e insufficienti, oggi ancor più carenti per il crescere del lavoro che l’intero cluster logistico mondiale fa intravedere. Dare regole che siano condivise non è facile quando queste regole intendono anche salvaguardare il ruolo pubblico, oltre a fornire indirizzi secondo legge alle iniziative private. Certo ci sono mancati poteri più definiti da parte centrale, come era stato promesso con la riforma Delrio. Mi auguro per chi mi succede che ci si arrivi presto”.

Si afferma in porto che anche la macchina dell’AdSP potrebbe funzionare meglio, tra scontri interni, scarsa collegialità..

“La macchina, come la chiami tu, è complessa. Ed è fatta di donne ed uomini che hanno pregi e limiti come tutti. Io ho voluto ringraziare tutti per come mi hanno aiutato, quando mi hanno aiutato, a mettere a fuoco quanto abbiamo realizzato. E se non è poco, come credo, lo devo a tutta la macchina: ai più collaborativi e in fondo, lasciamelo dire, anche ai meno”.

Un’ultima domanda: devi riconoscere che alcune cose sono andate a rilento in maniera pesante, come la gara dei bacini, il microtunnel, il marina del Mediceo, la deperimetrazione delle aree per la Darsena Europa…

“Dovresti ricordare da dove siamo partiti con questi progetti e le difficoltà create dalle normative. Oggi è facile prendersela con la burocrazia, ma il burocrate deve agire secondo legge. Sono le normative che vanno semplificate. Nello specifico la gara dei bacini è assegnata, ci sono gli ultimi colpi di coda consentiti dalla legge ma non credo che potranno cambiare la scelta della commissione ad hoc. Il microtunnel è nato male, probabilmente da un progetto ottimista, ma è ora ripartito: e non dimentichiamo che nel frattempo, grazie agli altri nostri lavori, sono entrate oltre 150 navi di dimensioni mai viste. Il marina sta partendo con i primi lavori. Infine la deperimetrazione è stata una tela di Penelope con il Ministero dell’Ambiente: tutto secondo legge, ma anche questo tormento sta per essere concluso. Abbiate fede, il porto tornerà ad essere un grande porto”.