Dai magazzini, tante sorprese
LIVORNO – E poi dicono che nei magazzini ci son solo vecchi rottami. Oltre 90 “mai visti” delle collezioni civiche livornesi, ovvero opere e oggetti d’arte, antichi e moderni, che da molti anni erano “nascosti” nei depositi museali, sono finalmente in mostra, sotto il titolo “Magazzini Generali”, da ieri venerdì al 13 febbraio prossimo al Museo della Città di Livorno – Piazza del Luogo Pio.
Un’occasione imperdibile – sottolinea l’ufficio cultura del Comune – per ammirare dipinti su tela o su tavola, sculture, stampe, disegni, fotografie, oggetti, solitamente visibili solo agli addetti ai lavori, molti non meno importanti di quelli esposti abitualmente, tutti comunque con una loro storia da raccontare.
La mostra, promossa dal Comune, nasce da un’opportunità offerta dal lockdown, ovvero quella del “tempo”. Nel periodo in cui i musei civici sono stati chiusi a causa della pandemia, il personale ha colto l’occasione per lavorare massicciamente dietro le quinte, rivedere gli inventari, scartare le opere per verificarne lo stato di conservazione, affidare restauri e studiare l’unicità di ogni singolo pezzo.
Da questo lavoro intenso anche se invisibile, è scaturito un percorso espositivo entusiasmante, eterogeneo, estremamente interessante e curioso, che vede i pezzi divisi in sei sezioni: Ritratti, Scene di Livorno, I Manifesti, Paesaggi, Nature morte, Post ‘900.
Il tutto curato direttamente dagli operatori museali con la consulenza dell’esperta Antonella Capitanio. L’ingresso a questa singolare e interessante rassegna costa 5 euro: certamente ben spesi.
LIVORNO – E poi dicono che nei magazzini ci son solo vecchi rottami. Oltre 90 “mai visti” delle collezioni civiche livornesi, ovvero opere e oggetti d’arte, antichi e moderni, che da molti anni erano “nascosti” nei depositi museali, sono finalmente in mostra, sotto il titolo “Magazzini Generali”, da ieri venerdì al 13 febbraio prossimo al Museo della Città di Livorno – Piazza del Luogo Pio.
Un’occasione imperdibile – sottolinea l’ufficio cultura del Comune – per ammirare dipinti su tela o su tavola, sculture, stampe, disegni, fotografie, oggetti, solitamente visibili solo agli addetti ai lavori, molti non meno importanti di quelli esposti abitualmente, tutti comunque con una loro storia da raccontare.
La mostra, promossa dal Comune, nasce da un’opportunità offerta dal lockdown, ovvero quella del “tempo”. Nel periodo in cui i musei civici sono stati chiusi a causa della pandemia, il personale ha colto l’occasione per lavorare massicciamente dietro le quinte, rivedere gli inventari, scartare le opere per verificarne lo stato di conservazione, affidare restauri e studiare l’unicità di ogni singolo pezzo.
Da questo lavoro intenso anche se invisibile, è scaturito un percorso espositivo entusiasmante, eterogeneo, estremamente interessante e curioso, che vede i pezzi divisi in sei sezioni: Ritratti, Scene di Livorno, I Manifesti, Paesaggi, Nature morte, Post ‘900.
Il tutto curato direttamente dagli operatori museali con la consulenza dell’esperta Antonella Capitanio. L’ingresso a questa singolare e interessante rassegna costa 5 euro: certamente ben spesi.