Milleproroghe prepensionamento per i lavoratori portuali

Via libera della Commissione Bilancio della Camera all’emendamento che estende il fondo per l’accompagnamento all’esodo agli ex articolo 16 e 18 e ai dipendenti delle autorità di sistema portuale

Arriva il via libera della Commissione Bilancio della Camera all’emendamento per finanziare il fondo di accompagnamento all’esodo dei lavoratori portuali, parte di una serie di altri emendamenti bocciati nei giorni scorsi dalla Ragioneria generale dello Stato.

Come spiega il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, il fondo di accompagnamento all’esodo interessa praticamente tutti i lavoratori dei porti italiani, «siano essi dipendenti delle imprese e terminal (ex articoli 16 e 18 della legge 84/94) o delle autorità di sistema portuale. Avranno pari dignità ai lavoratori dell’articolo 17, per i quali era già prevista questa misura».

«Le modifiche volute dal governo – spiega la viceministra alle Infrastrutture, Teresa Bellanova – consentiranno di avviare il ricambio generazionale all’interno di una categoria di lavoratori che nei prossimi anni farà registrare una media anagrafica di sessant’anni per 3 mila lavoratori su 12 mila», una media «spesso incompatibile con la gravosità del lavoro svolto», offrendo così «una protezione economica a chi è impegnato in un settore tra i più duramente colpiti dalla pandemia».

Secondo Tarlazzi la misura consente un «ricambio generazionale nelle banchine, in considerazione delle caratteristiche usuranti del lavoro portuale e in vista dei processi di automazione che interesseranno sempre più il settore. Ora è fondamentale dare avvio a questo strumento congiuntamente al piano dell’organico porto, per far fronte alle sfide che ci attendono».

«Si tratta di temi che erano già stati ampiamente discussi con il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili a favore del sistema portuale italiano», commenta il presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri. «In particolare – continua – il riconoscimento del fondo esodo per i porti che ha due obiettivi principali; accompagnare alla pensione i lavoratori fragili e nello stesso tempo favorire un ricambio generazionale. L’attività portata avanti da Assoporti, grazie all’impegno delle AdSP, e da tutto il cluster portuale tesa al miglioramento di alcuni aspetti del lavoro portuale ha contribuito al raggiungimento di questo importante risultato che aiuta a garantire anche la tenuta sociale del comparto in una fase di trasformazione a 360°. Fondamentale sarebbe anche un’integrazione ad hoc al provvedimento per il sostegno delle vittime dell’amianto».