Milleproroghe, saltano gli emendamenti sul lavoro portuale
Il ministero dell’Economia respinge per ragioni tecniche i ristori ai portuali, il sostegno al fondo per l’esodo e l’inabilità per gli ormeggiatori. Filt-Cgil pronta allo sciopero
Il prossimo decreto Milleproroghe del governo, che dovrebbe essere approvato con la fiducia dalla Camera venerdì prossimo, non conterrà gli emendamenti della Commissione Trasporti sul lavoro portuale che includono tutta una serie di sussidi e ristori. A renderlo noto il segretario nazionale della Filt Cgil, Natale Colombo, che si è detto pronto «a bloccare le banchine e a manifestare le sacrosante ragioni che stiamo rivendicando per l’accoglimento delle richieste necessarie alla tenuta dell’intero settore portuale nazionale».
Gli emendamenti sono stati respinti dalla Ragioneria Generale dello Stato per ragioni tecniche e contenevano la proroga ai ristori per i portuali, il co-finanziamento del fondo di accompagnamento all’esodo per i lavoratori delle imprese portuali, supportato dalle autorità di sistema portuale, e il riconoscimento dell’inabilità per gli ormeggiatori.
«La ritrosia del ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso la Ragioneria Generale dello Stato – continnua Colombo – non è più sopportabile. Asserire che gli emendamenti siano privi di una idonea relazione tecnica rende ancor più incomprensibile la negazione. È intollerabile registrare questo parere negativo, considerando che le proposte emendative consentirebbero una concreta rivitalizzazione del sistema portuale del Paese attraverso le misure di sostegno ai lavoratori portuali, con l’istituendo Fondo di accompagnamento all’esodo ed il riconoscimento dell’inabilità per gli ormeggiatori».
Il 16 dicembre scorso i sindacati e il ministero delle Infrastrutture hanno stretto un protocollo che si occupava di una parte di questi interventi, sospendendo uno sciopero proclamato per lo stesso giorno.