War trash
LIVORNO – Che la campana sarebbe suonata anche per noi era già chiaro appena cominciata la guerra in Ucraina. Ma adesso si cominciano a quantificare i problemi reali, specialmente nel settore dei lavori portuali. E sono, come previsto, dolori.
Ieri c’è stata in streaming una urgente consultazione in Assoporti, nella commissione creata apposta dal presidente Rodolfo Giampieri e di cui fa parte anche il presidente dell’AdSP del Nord Tirreno Luciano Guerrieri, per valutare quanto il pesante rincaro delle materie prime possa influire sui lavori in corso, sugli appalti appena conclusi e sui prossimi. Ripetiamo: son dolori. Ecco la prima sintesi.
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Presidente Guerrieri, andiamo sul concreto, per quanto è possibile. Che vi siete detti in Assoporti?
“Che le materie prime per i lavori portuali hanno subìto incrementi spaventosi, come il cemento (+25%), l’energia (+30%) l’acciaio (+90% almeno) ed altro ancora. In questa chiave, saremo costretti a rivedere gli appalti sottoscritti di recente e dovremo anche ritardare quelli nuovi registi a breve, ritardandoli per ricalcolare i costi reali. Tutto questo ovviamente non solo per la nostra AdSP, ma anche per gli altri scali”.
Ci sono già state richieste ad hoc da parte degli appaltatori dei lavori più importanti, per quanto riguarda la vostra AdSP?
“Ci sono ovviamente i primi segnali, anche perché siamo all’inizio e non si sa bene se i prezzi si fermeranno o faranno altri balzi. Ma è evidente che i costi calcolati qualche mese fa, prima della guerra, non sono più realistici. Faccio l’esempio di Piombino, dove per i lavori delle nuove banchine, preventivati intorno ai 30 milioni, dovranno scontare un aumento ci circa il 100% per il componente acciaio. E così per la diga curvilinea di Livorno, propedeutica alla Darsena Europa: ricalcolano il costo a prezzi d’oggi saremmo già a 6 o 7 m. di euro in più. Ma è solo un inizio.”
Una diagnosi molto pesante. E le terapie?
“Ci stiamo lavorando ma è chiaro che bisognerà rivedere la tempistica di molti impegni: e dovremo anche rivedere l’applicazione pratica dei fondi stanziati o promessi dal PNRR. Dobbiamo anche allargare l’analisi ad altri piani: per esempio, ai progetti nell’interporto/retroporto Vespucci di Guasticce compreso il “Truck Village”. L’intera catena logistica europea è sotto pressione, forse ad oggi vediamo solo una parte dei problemi che la guerra ci sta portando”.
A.F – La Gazzetta Marittima