Darsena Europa tempi stretti per la gara-bis

LIVORNO – La chiamiamo gara-bis, perché dovrà seguire la prima grande gara già assegnata per le opere foranee della futura Darsena Europa: ma in effetti andrebbe battezzata “la madre di tutte le gare”. Se non fosse che l’espressione costò cara al suo inventore, il povero (e compianto) Saddam Hussein. Torniamo sulle cose serie: nel giro di un paio di settimane, secondo le fonti dell’AdSP, sarà ufficializzata la gara per la costruzione della prima fase della Darsena Europa e per la relativa gestione. Sono in ballo 250 milioni di euro a carico dei vincitori: ma la parte economica suddetta rappresenta solo “de minimis” rispetto alla scelta di chi gestirà il nuovo porto di Livorno, destinato a crescere negli anni – o meglio, probabilmente nei decenni – con le fasi due e tre che porteranno a ribaltare totalmente verso il mare i più importanti servizi, lasciando la Darsena Toscana e il canale interno più che altro ai ro/ro e agli insediamenti produttivi.

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Punto focale del tutto, chi vincerà la gara. E secondo le voci che circolano, si crede e si spera che a farsi sotto sarà Gianluigi Aponte con il suo MSC Group. Già insediato sulla sponda Est della Darsena Toscana in società con Enio Lorenzini, con un recente traffico anche sulla sponda Ovest ma specialmente in fase fortemente espansiva sia nel terminalismo che nei servizi intermodali in terra e in cielo. MSC appare come il candidato ideale per la sua strategia worldwide. E c’è chi ricorda anche un qualche afflato sentimentale di Aponte verso Livorno, quando agli inizi della carriera da piccolo armatore trovò qui più che una spalla d’incoraggiamento nell’indimenticata figura di Aldo Spadoni, la cui opera continua oggi con la moglie Maria Pia e il figlio Luca nell’agenzia della stessa MSC.

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La “madre di tutte le gare” dunque è in arrivo. Se ne occupa in prima persona il presidente dell’AdSP Luciano Guerrieri come commissario governativo, con il valido supporto di Roberta Macii come vice commissario e braccio operativo. Un buon team, supportato dall’avvocato Matteo Paroli, segretario generale dell’AdSP e da tutto lo staff tecnico-amministrativo di Palazzo Rosciano. Sul piano delle speranze, visto anche l’andamento della prima gara con un unico raggruppamento concorrente e vincente, ci sarebbe da augurarsi che fosse lo stesso questa volta, anche per impedire in partenza la sciagurata pratica dei ricorsi dei perdenti e l’allungamento dei tempi e del brodo. Speriamoci. E buon vento.

Antonio Fulvi