Animali pericolosi in stiva, nuove procedure nel porto di Livorno
Venerdì l’autorità portuale presenterà una serie di nuovi protocolli per fronteggiare i casi in cui dai carichi di bordo spuntino bestie esotiche
Immaginate di essere l’addetto di un magazzino e di aprire una cassa portata da una nave proveniente dal Sud America. Come vi comportereste se dal carico uscisse un ragno dall’aspetto non proprio rassicurante? È per rispondere a questa domanda, e per fornire un supporto all’utenza, portuale e non, che l’Autorità di sistema portuale del Tirreno Settentrionale ha messo a punto una nuova procedura per fronteggiare le emergenze causate dalla presenza di animali pericolosi in stiva, a bordo di una nave, oppure dentro un carico oggetto di spedizioni internazionali depositato in magazzino. Verrà presentata al pubblico e alla stampa domani, venerdì 14 ottobre, alle ore 9 presso l’auditorium del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno. L’evento è stato organizzato nell’ambito degli Italian Port Days, l’iniziativa lanciata in comune dalle autorità di sistema portuale e coordinata da Assoporti per avvicinare la cittadinanza alla vita e cultura portuali.
A Livorno sono ormai diversi i casi di rinvenimento di animali potenzialmente pericolosi per l’uomo. Nel 2020, ad esempio, sono stati trovati dagli addetti ai lavori un serpente a sonagli e un ragno delle banane, entrambi provenienti dal Sud America. Evento ancora più recente è il ritrovamento, all’interno di un container contente tronchi di noce nero provenienti dagli Stati Uniti, di un femmina di un aracnoide conosciuto come “vedova nera”. Alla conferenza stampa di domani saranno presenti, oltre ai rappresentanti dell’autorità di sistema portuale livornese, tutti coloro che hanno collaborato alla redazione del documento e al progetto: Agenzia delle Dogane, Agecontrol, Capitaneria di Porto, Comando Provinciale WF Livorno, Guardia di Finanza (CITES), Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, Regione Toscana – Servizio fitosanitario regionale e di vigilanza e controllo agroforestale, UVAC/PCF – Toscana e Sardegna