Dragaggi e microtunnel, pesanti ritardi

LIVORNO –  Un passo alla volta, molto lentamente per la verità: ma pare che con le normative attuali e con la revisione dei costi partita dalla crisi delle materie prime, non si possa fare di più.

Così   l’Autorità Portuale del Nord Tirreno presieduta da Luciano Guerrieri sta cercando di rimettere in piedi il programma già appaltato per la bonifica e il dragaggio delle aree della futura Darsena Europa, e sottoposto come tutti i lavori portuali a una pesante revisione dei costi.

Si è parlato di almeno   milioni in più rispetto ai quasi milioni dell’appalto assegnato. Non facile né semplice.

Ma l’annuncio dell’AdSP di un indizio dei lavori di bonifica bellica delle aree, bonifica propedeutica ai dragaggi, fa ben sperare.

Tanti ancora i ritardi che stanno rendendo difficile mantenere i programmi varati dall’AdSP anche solo un anno fa.

Uno dei più gravi riguarda la conclusione della neverending story del microtunnel sulla strettoia d’ingresso del porto.

Completato in forte ritardo per i sedimenti e l’inattesa falda d’acqua, il microtunnel è comunque pronto ormai da quasi un anno, con l’impegno dell’ENI di trasferirci le tubazioni che oggi sono poggiate sul fondo del canale e condizionano il fondale: un’operazione più che urgente visto il costante aumento di dimensioni (e pescaggio) delle navi destinate al porto.

Il guaio è che l’ENI sta andando piano, molto piano: troppo piano, secondo gli operatori della Darsena e del canale industriale che ci hanno confermato preoccupazioni e delusione.

Si parla addirittura di un ritardo di due anni, che porterebbe all’allargamento e all’approfondimento del canale, rispettivamente a 12   metri e a 14  /15  , previsti per l’inizio del 2023    , addirittura al 2025    .

Se fosse vero, ci sarebbe da fare fuoco e fiamme   , non certo da subire in silenzio.

(A.F.)