Interporto Vespucci, ecco la Pharma Valley

LIVORNO – Porti e interporti, corsa allo sviluppo troppo spesso frenata dalla burocrazia locale e centrale, incertezze sul futuro immediato: non si può dire che lavorare nella programmazione dei centri logistici oggi sia facile. Anche per la pianificazione all’interporto Vespucci, vero retroporto dello scalo di Livorno, i problemi non mancano. Ma c’è anche l’impegno sia di chi gestisce il grande compound, sia delle imprese insediate. Ne parliamo con il vicepresidente del Vespucci, noto specialista sullo shipping e la portualità, Angelo Roma.

Il mondo della logistica, ma non solo questo, sta vivendo un periodo di silenzio-attesa: troppe incertezze, troppi proclami con pochi fatti, troppe fake news, poca informazione se non usa-e-getta sul web. In questo quadro, com’è la realtà del Vespucci in relazione ai suoi piani per il 2023?

L’attuale situazione congiunturale, con aumento drammatico sia dei costi delle materie prime, quindi dei valori di realizzazione dei nuovi investimenti immobiliari, che dei costi finanziari, in conseguenza del rialzo dell’inflazione, ha portato ad un rallentamento del mercato immobiliare della logistica.

La nostra area logistica occupa gran parte della superficie interportuale e rappresenta il cuore operativo in cui si svolgono le attività collegate al trasporto delle merci.

In attesa del completamento della Darsena Europa, il porto continuerà a soffrire per le attuali limitazioni di spazi, che di fatto stanno limitando e limiteranno la possibilità di crescita dei traffici.

Questo in modo particolare, avrà un impatto negativo sullo sviluppo non solo di nuove attività logistiche, ma anche sulla possibilità di rispondere alle nuove esigenze di una logistica sostenibile ed in particolare alla crescente richiesta di traffici intermodali. A nostro parere comunque, l’interposto è l’unica risorsa sul territorio e del territorio dove poter sviluppare nuove attività logistiche in attesa delle “grandi opere”.

Dopo un anno di stand-by il grande magazzino del freddo sembra in partenza e si parla di un secondo impianto: il tutto a servizio del Reefer in entrata o in uscita?

In attuazione al progetto “Livorno cold chain” è stato presentato al Governo nell’ambito dei fondi relativi al PNRR la richiesta di finanziamento per la costruzione di un nuovo magazzino del freddo da 2.200 mq. che sorgerà in un’area di proprietà di ITAV. Sarà una struttura di eccellenza in grado di mantenere la temperatura interna a –28 gradi che, insieme all’altro magazzino di caratteristiche analoghe, già esistente all’ interno di interporto, prossimo alla partenza, farà fronte alle esigenze delle aziende del settore. Il servizio evidentemente sarà sia in/out.

Il tanto atteso Truck Village va avanti? E quali i tempi di inizio?

Finalmente il T.V. dopo l’ormai famoso “costo delle materie prime” sta andando avanti e tra due mesi sarà interamente asfaltato. Ci auguriamo quindi che possa essere operativo entro la fine dell’anno e di conseguenza poter offrire, tra altri, i seguenti servizi: Gestione Buffer Parcheggio decongestionando i varchi portuali; Effettuazione attività di interchange pre-ingresso in porto; Rilascio e Controllo documenti di accesso al porto; Servizi prenotazione ingresso in porto per Autotrasportatori; Servizi di navettamento.

Si parta di necessità di riprogettare lo “scavalco” perché tutto il collegamento dovrà andare in sopraelevata, sia fino al porto sia per la Collesalvetti-Vada. Un altro dei tanti temi su tempi più lunghi?

Non mi pare che ci sia la necessità di riprogettare lo “scavalco” la sopraelevata era già stata prevista. C.E.M.E.S. S.p.A. avvierà per conto di RFI i lavori per la realizzazione del nuovo scavalco ferroviario che attraverserà la linea Genova-Roma e collegherà il porto di Livorno e l’interporto di Guasticce. Si tratta di un’opera di particolare importanza perché riunifica due punti nevralgici della città di Livorno mediante la realizzazione di una linea a singolo binario a trazione termica di 1.580 metri che scavalca la barriera fisica costituita dalla linea Genova-Roma grazie a un viadotto in acciaio lungo circa 360 metri costituito da 14 campate.

Lei è l’espressione dell’AdSP, socio determinante per il Vespucci. Però a Palazzo Rosciano anche nella conferenza di inizio d’anno si è parlato poco delle vostre priorità.

La devo contraddire: proprio ieri siamo stati a Palazzo Rosciano ed abbiamo messo a punto le nostre priorità, e le dirò di più, trattasi in pratica di appuntamento mensile che abbiamo con i vertici dell’AdSP MTS, nostro socio di riferimento (30,28 %). Probabilmente se durante la conferenza stampa si è parlato poco delle nostre priorità, è solo perché i giornalisti non hanno rivolto domande specifiche al presidente Guerrieri.

Allora, mea culpa. Altro tema: l’attesa Pharma Valley sembra partire, ma le aree destinate sarebbero state acquistate dai proprietari (gruppo Fremura) direttamente dalla società e non dall’interporto. È una rivendicazione di autonomia nello sviluppo?

L’area sulla quale sorgerà l’hub, presso l’interporto Amerigo Vespucci di Guasticce (Livorno), è di circa 125 mila metri quadrati (di cui una parte ex Gruppo Fremura). L’investimento vale quasi 70 milioni di euro ed è sostenuto da Bcube e dal fondo P3 Logistics Parks. Si calcola che il volume di affari generato dal progetto possa essere di 40 milioni l’anno, con oltre cento posti di lavoro creati per la sola logistica industriale. Kpmg è il consulente per conto delle imprese mentre i servizi che saranno svolti all’interno della piattaforma sono stati affidati a Bcube (logistica industriale), Maersk (distribuzione marittima), Dhl (trasporto nazionale e internazionale su gomma e aereo) e Palladio-Pharma (partners per l’officina farmaceutica).

A.F. -La Gazzetta Marittima