Pubblicato dal Centro Studi Fedespedi il quadrimestrale di informazione economica “Fedespedi Economic Outlook n. 21”
È stato pubblicato in questi giorni dal Centro Studi Fedespedi il 21° quadrimestrale di informazione economica “Fedespedi Economic Outlook”, con dati sul contesto macroeconomico (Pil, commercio internazionale, ecc.) oltre agli ultimi dati sull’import-export italiano, le tendenze nello shipping internazionale, e il traffico aereo cargo. Lo studio è disponibile sul sito di Fedespedi nella sezione Centro Studi.
Il report si apre sulle incertezze provocate dallo scoppio della guerra in Ucraina che ha acuito le criticità che già avevano segnato il 2022 (aumento costante dei prezzi delle materie prime e dei beni energetici e congestionamento delle filiere di approvvigionamento): tutte le previsioni di crescita a livello Mondo per il 2023 convergono su valori di sostanziale stabilità.
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– Il 2022 è stato per il commercio estero italiano l’anno della ripresa, dopo la flessione del 2020 dovuta alla pandemia: le esportazioni hanno registrato un aumento del 21,8%, e le importazioni sono cresciute del 38,4%, frutto della dinamica delle materie prime energetiche.
– Sulla ripresa pesa, tuttavia, l’aumento dell’inflazione: nel mese di gennaio i prezzi al consumo (NIC) sono aumentati rispetto al mese di dicembre ‘22 del +0,2% e rispetto a gennaio 2022 del +10,1%. L’aumento è imputabile ai beni energetici, sia di quelli regolamentati (energia elettrica e gas), sia di quelli non regolamentati (carburanti).
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– Il traffico container nel mondo (al netto delle attività di trasbordo e feeder) nel 2022, è stimato in 173,3 milioni di Teu, con una flessione del -3,9% rispetto al 2021. I flussi in export sono calati, dopo la ripresa del 2021, rispetto all’anno della pandemia.
I flussi in export sono diminuiti in tutte le aree geografiche, con l’eccezione dell’Africa Sub-sahariana; anche il traffico infra-regioni è diminuito (-1,9%), anche se in modo meno significativo. Dopo le difficoltà sofferte dal traffico marittimo nel 2020 – 2021, nel 2022 la situazione è progressivamente migliorata, con una netta diminuzione del ritardo delle navi sugli orari previsti. Se a inizio 2022 solo il 30,4% era in orario, tale percentuale è salita a dicembre al 56,6%. (Vedi anche la tabella dei porti europei in questo stesso numero n.d.r.).
– I porti italiani secondo le prime stime dovrebbero aver movimentato circa 11,5 milioni di Teu con una crescita del +2,4% sullo scorso anno. L’incremento ha riguardato un po’ tutti i porti maggiori, tranne quelli di Genova (-1,0%), La Spezia (-8,2%) e Salerno (-13,7%). In ripresa i porti di Trieste (+15,9%), di Savona (+19,4%) e di Ravenna (+7,3%), quello di Gioia Tauro con un +7,1% ritorna sui valori raggiunti alcuni anni fa.
– Nel 2022, i porti censiti del Mediterraneo (non italiani) hanno movimentato complessivamente 42,5 milioni di Teu con una diminuzione del -1,0% rispetto al 2021. In decisa flessione i porti di Valencia (-9,9%), Pireo (-7,3%), Alessandria (-6,0%). In flessione anche i porti del North Range, che con una movimentazione di 43,9 Mio.Teu, hanno realizzato una flessione del -5,2%.
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– Per quanto riguarda l’andamento dei costi del trasporto marittimo, dopo l’impressionante ascesa dei noli del periodo post-pandemia e per tutto il 2021, a partire dal 2022 è iniziata la loro rapida discesa: fatto 100 la media dei noli di gennaio 2020 a marzo 2022 l’indice ha toccato il suo massimo a quota 501 per quelli sulla direttrice Cina-Nord Europa, 456 sulla direttrice Cina-Mediterraneo e 373 per l’Indice generale, per poi flettere velocemente, portandosi rispettivamente a quota 109 (-78,2% rispetto al massimo), 125 (-72,6%) e 105 (-71,8%) in questi primi inizi del 2023.
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– Sulla base dell’ultimo report di IATA (Air cargo market analysis, dicembre 2022), il traffico cargo espresso in ton-km (CTK cargo tonne-kilometres) di dicembre è calato del 15,3% rispetto allo stesso mese del 2021, rimanendo al di sotto dei livelli di dicembre 2019.
– Nonostante le turbolenze dei mercati internazionali, continua la crescita del cargo aereo nazionale, aumentato del +1,7% rispetto al 2022. A livello di singoli aeroporti in flessione Milano MXP (-3,5%), che ha concentrato il 65,1% del traffico nazionale, in crescita invece Roma FCO (+38,8%).
(Fonte: “La Gazzetta Marittima”)