Yari De Filicaia: infrastrutture ma anche uomini

LIVORNO – 👤 Yari De Filicaia è presidente della Uniport, cooperativa di specializzati portuali per le operazioni da nave a banchina e viceversa, a servizio dei terminalisti in particolare circa duecentotrenta iscritti, tutti di esperienza, tutti intercambiabili, alcuni veterani che hanno visto le più profonde trasformazioni del porto e del lavoro.

🎙 De Filicaia, una bella compagine, molto apprezzata in porto la nostra…

🗣 “Si, ma anche con qualche problema di età anagrafica. Ci sono lavoratori che hanno passato i 55 anni di età e per alcuni settori cominciano ad essere in difficoltà. Per questo ci stiamo dando da fare anche a livello nazionale – e il problema riguarda molti porti – perché ci siano da parte del governo delle agevolazioni per prepensionamenti. Si stanno dando molto da fare anche i parlamentari del territorio, per cercare di inserire il provvedimento tra i fondi del Pnrr”.

🎙 Ma esiste realmente una possibilità di trovare forze giovani? Si dice che oggi i lavori impegnativi come il vostro non piacciano ai ragazzi?

🗣 “Non avremmo difficoltà, gli aspiranti ci sono, non è vero che a tutti i ragazzi non piace lavorare duro. Dipende dall’ambiente e naturalmente dalla giusta retribuzione”.

🎙 Parliamo un attimo dei traffici. Come stanno andando le cose in porto?

🗣 “Siamo in un periodo altalenante. È stato un inizio d’anno a basso livello, dopo gli ultimi tre mesi del 2022 anch’essi molli. Poi da marzo c’è ripresa, specialmente in alcuni settori: tirano di nuovo le auto, i contenitori hanno ripreso grazie anche ad alcuni traffici nuovi, come quello per l’India al terminal Lorenzini; sui ro-ro siamo al solito livello ma ci sono previsioni di crescita anche perché sta per entrare in linea un nuovo grande Moby, va bene anche la cellulosa, che però interessa più la CPL. Non ci sono certezze per i prossimi mesi, dipende molto dalla situazione internazionale. E dal grande progetto della Darsena Europa, che potrà davvero rilanciare il porto anche per le grandi navi, che stanno diventando la realtà”.

🎙 Un progetto che sembra però andare a rilento: se ne parla ormai da oltre vent’anni…

🗣 “È vero ma a Palazzo Rosciano ci stanno lavorando sodo e sembra finalmente di essere vicini a vedere i risultati. Ci aiuta anche il fatto che il più grande gruppo armatoriale e terminalista, la MSC, sia chiaramente interessata a realizzare e gestire questa opera. Non si tratta più del futuro ma di domani mattina o quasi”.

🎙 Però le infrastrutture non si fermano alle banchine: occorre anche ammodernare il famoso ultimo miglio, cioè l’approccio stradale e ferroviario da terra. E da noi esiste ancora la famigerata strozzatura dei ponti mobili al Calambrone…

🗣 “Ma l’AdSP ci sta lavorando, in parallelo con la progettazione della Darsena Europa. Le due cose devono andare avanti insieme”.

🎙 Dunque il nostro domani mattina è legato al rinnovamento delle infrastrutture logistiche, per essere in linea con la sempre crescente concorrenza…

🗣 “Si, le infrastrutture moderne sono indispensabili. Ma non dimentichiamoci che le migliori infrastrutture servono a poco se non c’è un adeguato capitale umano. Occorrono uomini capaci, occorre ringiovanire le forze di lavoro, occorre preparazione sia tecnica che specialistica in chi dovrà arrivare. E per tutto questo dobbiamo impegnarci a ogni livello: dalla politica locale a quella centrale. Noi lo stiamo facendo.

(A.F.) – La Gazzetta Marittima