Ecco la lettera inviata dalle associazioni del trasporto ai vertici della politica

Egregi,
con la presente, il coordinamento unitario delle associazioni nazionali dell’autotrasporto merci UNATRAS
intende rappresentarvi la situazione allarmante che sta vivendo il settore, fondamentale per l’economia
italiana in ragione del fatto che nel nostro Paese oltre l’80% delle merci viaggia su gomma, che proprio
durante le peggiori fasi della pandemia ha dimostrato di essere essenziale per l’approvvigionamento di beni
di prima necessità alla popolazione italiana.
Nello specifico evidenziamo la drammatica condizione che vivono migliaia di operatori alle prese con il
rincaro dei carburanti registrato negli ultimi mesi che non accenna a placarsi e sta rendendo insostenibile
continuare ad esercitare l’attività. Gli aumenti vertiginosi delle materie prime, di luce e gas, infatti riguardano
anche il gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso, ma anche l’additivo
AdBlue per i veicoli più moderni e il GNL (gas naturale liquefatto).
Si registrano aumenti generalizzati per oltre il 25% nell’arco di un anno equivalenti a maggiori costi per oltre
535 milioni di euro a danno delle pmi, che l’autotrasporto non riesce a ribaltare sui propri committenti e che
finiscono per scaricarsi interamente sui già risicati margini di profitto delle imprese.
Si tratta di extra-costi non più sostenibili, che si sommano al perdurare delle criticità che affliggono il
comparto, per le quali già da tempo chiediamo risposte urgenti da parte del Governo.
Quello che si è abbattuto sul mondo dell’Autotrasporto è un ciclone spaventoso per cui servono
provvedimenti immediati al fine di controbilanciare gli effetti degli aumenti e dare ossigeno agli
autotrasportatori.
Non possiamo sottacere che ormai il malcontento è diffuso nei territori tra le imprese e sta generando
fenomeni di rabbia che rischiano di sfociare in proteste incontrollate.
Le scriventi organizzazioni in questi anni, con grande senso di responsabilità e con lo spirito che anima la
propria funzione di rappresentanza, nonostante tutte le difficoltà hanno perseguito la via del dialogo quale
strumento per addivenire a soluzioni utili per le imprese.

Oggi, visto il disinteresse del Governo verso la categoria ed ascoltando il grido di allarme dei nostri iscritti,
lanciamo l’appello al Governo per un intervento urgente che stemperi la tensione favorendo le condizioni
per poter attenuare i problemi dei nostri associati attraverso:
• i provvedimenti economici di sostegno alla categoria, quali crediti di imposta per i maggiori costi
sostenuti per i carburanti, attingendo dal “tesoretto” che ha incassato il Fisco sull’Iva pagata per le accise;
• la previsione di un meccanismo di adeguamento automatico per l’aumento del gasolio;
• la ripubblicazione aggiornata da parte del MIMS dei costi di esercizio che gravano sugli
autotrasportatori;
• l’apertura del tavolo di lavoro permanente sulle regole di settore, per un’analisi approfondita che
affronti in particolare l’impatto delle nuove norme comunitarie in tema di accesso al mercato, le
semplificazioni burocratiche e la revisione degli onerosi obblighi formativi per contrastare la carenza di
conducenti;
E’ fondamentale intervenire tempestivamente per affrontare la situazione che potrebbe far diventare
conveniente all’autotrasporto spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita, con gravi
conseguenze sulle prospettive di ripresa economica.
Sull’attuazione urgente dei citati provvedimenti si gioca il futuro delle nostre imprese, pertanto è necessario
che il Governo dia risposte concrete nel merito già nell’incontro fissato per il 17 febbraio p.v. con le
federazioni nazionali dello scrivente coordinamento.
Infine ci corre l’obbligo di informarvi sin d’ora che la Presidenza UNATRAS riunita in data odierna ha
deliberato lo svolgimento nelle prossime settimane di una serie di manifestazioni unitarie di
autotrasportatori su diverse aree del territorio nazionale che, nel perdurare di mancanza di impegni precisi
da parte dell’Esecutivo, non potranno che essere propedeutiche ad azioni di autotutela della categoria, non
esclusa la proclamazione di un fermo dei servizi.
Con l’occasione di porgono distinti saluti.