Piombino: volontà di riassetti

PIOMBINO – Ci sono alcune buone notizie per quello che alcuni hanno definito il…porto fantasma, ovvero il secondo scalo d’importanza per l’AdSP del Nord Tirreno, un tempo sono ed esclusivamente “ponte” per l’isola d’Elba.

Oggi il porto di Piombino è alla soglia di rilanciare un piano aggiornato di utilizzo delle aree, superando quello del 2019: con la necessità di rivedere alcune concessioni, ma anche con crescenti interessi legati sia ai fondali record delle nuove aree, sia allo stato di avanzamento della bretella stradale di penetrazione in porto evitando finalmente la città.
La buona notizia stradale, confermata da Claudio Capuano – dirigente dell’AdSP responsabile per Piombino – è che la sospirata bretella di penetrazione diretta in porto sarà completata forse già entro l’estate: l’intera 398, grazie anche ai finanziamenti diretti dei tratti più vicini al porto da parte della AdSP, potrebbe essere completata entro l’anno. Dire finalmente è scontato, visto che di questa disgraziata strada di penetrazione al porto si parla e si straparla da almeno vent’anni.

Le buone notizie stradali spingono anche a rivedere la situazione delle aree portuali. Nell’ultimo Comitato di Gestione dell’AdSP, la settimana scorsa, il presidente Guerrieri e il dirigente Capuano si sono soffermati sulla necessità di rivedere la vecchia pianificazione. Ci sono alcuni punti da risolvere, come le aree (tre lotti) assegnati inizialmente alla società Manta (gruppo Moby, imbarco auto della Germania) per la movimentazione di d’auto nuove.
Da chiedersi: è ancora attuale il piano di Manta, che peraltro era risultato vincitore dell’apposita gara?

Altro punto da riesaminare: Piombino sta diventando un importante centro per la pesca professionale e per bel diporto nautico: ma le aree attualmente assegnate a questi due comparti non sembrano sufficienti. Anche PIM, che attualmente è l’unica attività in pieno svolgimento con demolizioni e ristrutturazioni navali (ma anche la costruzione di una grande barca-porta per un cantiere francese) avrebbe bisogno di completare i suoi assetti, che per alcune voci (acqua, energia elettrica) sono ancora sostanzialmente “volanti”. Rimane aperto ancora il problema delle acciaierie, che non dipende dall’AdSP ma che la stessa AdSP aspetta di vedere affrontato a livello nazionale per l’importanza delle scelte e delle eventuali ricadute sulle banchine.

Il presidente Guerrieri, che conosce bene Piombino per essere stato a suo tempo responsabile di quel porto e della sua pianificazione, si è dato tre mesi di tempo per rivedere gli assetti. Ed è un impegno importante per un porto che può diventare assai più importante di oggi per l’intero “sistema”. (A.F.)