Firmato il contratto per le opere marittime di difesa della Darsena Europa

La RTI formata da Società Italiana Dragaggi, Fincantieri, Sales e Fincosit realizzerà in quattro anni la diga foranea e l’escavo dei fondali fino a 17 metri. L’obiettivo è un terminal container da 1,6 milioni di TEU

Il raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) costituito da Società Italiana Dragaggi (mandataria), Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Sales e Fincosit, ha firmato oggi con l’Autorità di sistema portuale del Tirreno Settentrionale, cioè il porto di Livorno, il contratto per la realizzazione delle opere marittime di difesa e dei dragaggi relativi alla prima fase di attuazione della Piattaforma Europa. Il contratto ha un valore complessivo di circa 383 milioni di euro, con una quota per Fincantieri che sfiora i 100 milioni. La firma del contratto è avvenuta nella sede dell’autorità portuale di Livorno alla presenza del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

Si tratta di una delle opere infrastrutturali marittime più rilevanti nel panorama italiano. Permetterà di raddoppiare i propri traffici commerciali al porto di Livorno, che potrà accogliere anche le navi portacontainer di nuova generazione, con un riverbero notevole anche sullo sviluppo della città e della Regione Toscana. Il progetto, infatti, oltre alle più importanti imprese marittime italiane costituenti l’RTI, coinvolgerà numerose società e maestranze dell’indotto locale.

I lavori, che partiranno entro l’estate e avranno una durata di circa quattro anni e mezzo, prevedono innanzitutto la progettazione esecutiva (da consegnare entro circa tre mesi), l’allestimento del cantiere, la bonifica bellica e le indagini preliminari. Si passerà poi alla realizzazione di una nuova diga foranea esterna di 4,6 chilometri e di altre interne per 2,3 chilometri tramite la fornitura e posa in opera di circa 5 milioni di tonnellate di materiale. Serviranno a delimitare le nuove vasche di colmata (100 ettari) che si andranno ad aggiungere a quelle già esistenti (da 70 ettari). Il dragaggio avrà un volume di circa 16 milioni di metri cubi e riguarderà sia le aree interessate dalle nuove opere di difesa che l’approfondimento dei fondali del canale di accesso e delle darsene interne. I sedimenti dragati saranno utilizzati per la realizzazione dei nuovi piazzali della Darsena Europa e in parte per il ripascimento dei litorali compresi tra Marina di Pisa e Livorno. La struttura commissariale conta di far partire il cantiere entro la fine dell’anno, una volta acquisita la Valutazione di Impatto Ambientale, il procedimento mediante il quale vengono preventivamente individuati gli effetti sull’ambiente di un progetto infrastrutturale.

«L’opera cambierà il volto del nostro scalo e avrà un impatto rilevante su tutto il sistema portuale dell’Alto Tirreno», ha detto Guerrieri. Contestualmente all’avvio del lavori, l’autorità portuale procederà con un altro appalto ad avviare la gara del terminal vero e proprio, per realizzare e gestire il quale verrà chiesto il contributo dei privati.

Le dimensioni della facility prevedono 60 ettari di piazzale, una banchina di 1,400 metri lineari con fondali di 16 metri (con possibilità di approfondimento fino a 20 metri), un nuovo canale di accesso a Nord del porto con fondali di 17 metri, con possibilità di approfondimento fino a 21 metri. Con la nuova infrastruttura, il porto di Livorno si pone l’obiettivo di raddoppiare il traffico dei container, passando dagli attuali 800 mila a 1,6 milioni di TEU. «Ci aspetta un percorso complesso dal punto di vista tecnico e amministrativo», ha continuato Guerrieri. «Tra il 2026 e il 2027 contiamo di avere quella situazione logistica e competitiva che potrà consentire al nostro scalo di acquisire una rinnovata competitività nel panorama internazionale».

Ad apporre la firma in calce all’accordo contrattuale, il commissario straordinario dell’opera, Luciano Guerrieri, e il procuratore speciale Carlo Alberto Marconi, intervenuto in rappresentanza di Sidra, impresa capogruppo mandataria del RTI. Erano presenti, tra gli altri, anche il consigliere regionale Francesco Gazzetti, l’amministratore delegato di Fincantieri Infrastructure, Claudio Andrea Gemme, e gli altri due dirigenti della struttura commissariale, Enrico Pribaz, responsabile per la parte infrastrutturale, e Simone Gagliani, responsabile per quella amministrativa ed economica.

Fonte : Informazioni marittime