Darsena Europa: ecco il rendering DEME

LIVORNO – Di questo che sarà – si spera – il porto livornese del prossimo futuro, si sono viste ad oggi almeno una dozzina di varianti: dalle prime, che con evidente grandeur prospettavano una Piattaforma Europa polivalente, alle successive, via via aggiornate, ridimensionate, specializzate.

Quella che ci propinano qui sopra sembra finalmente la versione definitiva, perché viene dalla relazione di una delle imprese che hanno vinto la gara delle dighe foranee e dei dragaggi, la SIDRA (Società Italiana Dragaggi) che fa parte di un gruppo eruropeo più che specializzato, il belga DEME: che è un colosso mondiale con più di cento tra navi, draghe e oltre 5 mila tecnici e professionisti. Sul suo sito, oltre alle precedenti versioni, appare questo rendering, dal quale si intravede anche l’andamento delle dighe esterne: ma si vede in particolare la estensione delle banchine, compresa la definitiva (forse) darsenetta di bocca d’Arno. Come noto SIDRA (DEME) è in joint venture con Fincantieri Infrastrutture, altro colosso.

Quello che è altrettanto interessante è il testo che accompagna il rendering. L’operazione viene descritta come il più grande dragaggio sui porti italiani, con approssimativamente 16 milioni di metri cubi di sabbie da rimuovere, oltre a 6 chilometri di dighe esterne frangiflutti (due dighe esterne, diga Nord e diga Sud) e la rilevazione della Meloria breakwater (diga della Meloria).

Le operazioni di dragaggio – dice ancora il rapporto DEME “partiranno nel 2023 e prevedono anche le fondamenta delle nuove dighe e l’approfondimento del canale di accesso alla darsena a 17 metri di profondità mentre il bacino interno sarà fondato a 16 metri”.

DEME conferma anche che “una considerevole parte del materiale di dragaggio. Sarà destinata al ripascimento delle spiagge pisane. Il resto verrà posizionato dentro il nuovo bacino per creare le fondamenta della futura piattaforma”. DEME utilizzerà – conclude il rapporto – alcune draghe con sorbone aspiranti con relative tramogge specializzate. Il progetto definitivo delle opere appaltate al gruppo dovrà essere consegnato all’AdSP Nord Tirreno entro il prossimo giugno.

Rimangono, che già abbiamo recentemente avvertito, due incognite. La prima, in positivo, con la possibilità (riferita dal presidente della Regione Toscana Giani) di approfondire canale e darsena a 20 metri. La seconda, purtroppo in negativo, riguarda i costi: che con le materie prime schizzate alle stelle (acciai, cemento, movimentazione blocchi frangiflutti) rischiato di una rivisitazione in alto. Ci si sta già lavorando a palazzo Rosciano.

Da aggiungere che entro giugno al massimo arriverà anche la seconda, definitiva gara, per la costruzione. E gestione della darsena stessa. Con la richiesta di un contributo privato di circa 300 milioni e con le tante voci che danno per scontato l’interesse del corso MSC.

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Del progetto e delle sue implicazioni si parlerà anche nei prossimi giorni, il 7 aprile alle 18,30 in Fortezza Vecchia di Livorno per iniziativa del Propeller Club, con relatori lo stesso presidente dell’AdSP Luciano Guerrieri e il suo segretario generale Matteo Paroli.

Fonte : La Gazzetta Marittima