Porto di Livorno aumenta le tariffe dei portuali

L’Autorità di sistema portuale fissa anche il numero massimo di autorizzazioni per il 2023. Approvato il bilancio di previsione
A sinistra, il segretario generale dell’autorità portuale di Livorno, Matteo Paroli

Il Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno Settentrionale – porti di Livorno, Piombino, Portoferraio, Rio Marina, Cavo e Capraia – ha approvato il bilancio di previsione 2023. Al di là dei conti, in salute,nel documento spiccano due interventi importanti: l’ aumento delle tariffe dell’Agenzia per il lavoro portuale e il numero massimo delle autorizzazioni allo svolgimento delle operazioni e dei servizi portuali.

Nel corso della seduta il Comitato di gestione ha poi approvato l’aggiornamento del quadro tariffario dell’Agenzia del lavoro portuale, nella quale figurano 12 soci fra i maggiori operatori del porto di Livorno, istituto autorizzato alla fornitura di lavoro temporaneo per le operazioni e i servizi portuali. In particolare, è stato prospettato un aumento dell’8,5 per cento sulla tariffa ordinaria e scontata, quest’ultima collegata allo sviluppo mensile di un certo numero di turni. L’aggiornamento tariffario, spiega l’autorità portuale in una nota, si è reso necessario per via dell’inflazione e del suo effetto sull’equilibrio economico-finanziario dell’articolo 17 del porto di Livorno, quello che riguarda l’attività dei portuali. L’obiettivo è quello di alleggerire il peso dell’inflazione nel porto di Livorno, almeno per i portuali, e coprire adeguatamente i costi di lavoro ed organizzativi.

Il Comitato ha poi disposto per il 2023 la conferma del numero massimo delle autorizzazioni rilasciabili ai sensi dell’articolo 16 della legge 84/94, prevedendo per il porto di Livorno non più di 18 e 12 autorizzazioni concedibili rispettivamente per lo svolgimento delle operazioni e dei servizi portuali. Nello scalo portuale piombinese e nei porti elbani di Portoferraio, Rio Marina e Cavo, è stato confermato rispettivamente a 10 e 3 il numero massimo delle autorizzazioni per le operazioni e i servizi portuali. Per i servizi il numero massimo rimane 6 per Piombino e 3 per l’Elba.

Il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario del 2023, illustrato dal dirigente tecnico dell’autorità portuale Simone Gagliani, presenta un avanzo di cassa di 112 milioni di euro e un avanzo di amministrazione che di qui alla fine dell’anno prossimo diminuirà di 73,6 milioni, passando da 132 a 58 milioni. Corpose le spese in conto capitale destinate alle opere infrastrutturali, che ammontano nel complesso a quasi 250 milioni. Di questi, oltre 77 milioni provengono dal fondo complementare del PNRR e saranno destinati alla elettrificazione delle banchine nei porti. Altri 18 milioni, desunti dai fondi connessi al progetto “green ports” del PNRR, saranno utilizzati per le opere di mitigazione ambientale; 55 milioni verranno investiti nella realizzazione del secondo lotto della statale 398 tra Gagno e Piombino e altri 42 milioni verranno utilizzati per il completamento del primo lotto della banchina ovest della Darsena Nord di Piombino.

Tra gli interventi da realizzare con il finanziamento di entrate tributarie e risorse proprie figurano il dragaggio delle aree a mare della chiusa di Piombino (3,9 milioni); la riqualificazione e rigenerazione del complesso immobiliare magazzini delle Saline di Portoferraio, ex Cromofilm (5 milioni); la realizzazione della torre piloti a Piombino (5,5 milioni) e il dragaggio della Darsena Petroli a Livorno (3,7 milioni). Infine, attraverso un mutuo acceso con la Banca europea per gli investimenti, verrà finanziato per 18 milioni il secondo lotto dell’opera di riprofilamento della banchina del canale di accesso nella zona della torre del Marzocco.

Complessivamente, nel programma triennale delle opere pubbliche 2023/2025 allegato al bilancio di previsione 2023 sono previsti nel triennio 415 milioni di investimenti, di cui 243 milioni nel 2023, 127 nel 2024 e 45 milioni nel 2025. Per il 2023 l’Autorità di sistema portuale prevede di incamerare tra Livorno e Piombino 19,6 milioni dalle tasse portuali e 7.45 milioni da quelle di ancoraggio. I proventi derivanti dalle autorizzazioni allo svolgimento delle operazioni portuali dovrebbero ammontare a 350 mila euro.

Fonte- Informazioni Marittime