Emergenza fondali al Calambrone

PISA – I nodi sono venuti al pettine con l’ultima, eccezionale bassa marea. Lo sbocco del Canale dei Navicelli di Pisa nella Darsena Toscana del porto di Livorno è praticamente occluso da una vera e propria parete di fango dalla parte della Darsena, che in alcuni punti riduce il fondale a poco meno di 1,50 metri. Meno della metà della profondità media e necessaria del canale, che si attesta prima della sfocatura in Darsena a 3,5 metri. In sostanza, in queste condizioni non passano più che le barchette: e il porto degli yacht in fondo al canale, nella grande darsena di Pisa che è ormai tutto un cantiere nautico, è bloccato. Il tentativo di qualche settimana fa di far passare l’imbarcazione scuola della Marina Militare “Stella Maris” è finito, come noto, con danni allo scafo e rinuncia. Alla fine di questo mese c’è anche il problema della consegna in porto di alcuni mega-serbatoi costruiti dalla Gas&Heat, la dinamica azienda della famiglia Evangelisti a metà del canale, e anche questa consegna rischia grosso.

Dopo tutta una serie di sollecitazioni, in un crescendo di allarme, l’Autorità Portuale del canale retta dal presidente ingegner Salvatore Pisano sembra voglia procedere in autonomia al dragaggio dell’ingresso dal canale. Ieri dovrebbero essere arrivate alcune delle necessarie autorizzazioni, in un faticoso scambio di carte con la Regione Toscana, l’AdSP di Livorno, l’Arpat, i Comuni competenti e gli stessi cantieri. Pisano ha deciso di assumersi l’onere del dragaggio e vorrebbe partire in questa settimana con una draga portuale livornese già contattata. Una volta ripulita la soglia oggi bloccata, rimarrà il problema più volte rimarcato dei ponti mobili e della assoluta necessità per la darsena di Pisa di sboccare direttamente in mare: un problema che comporta l’eliminazione dell’attuale ponte (fatiscente) del Calabrone verso Tirrenia, da sostituire con una struttura meno ostativa (la soluzione “ponte Bonistalli” all’altezza del ponte dell’autostrada, o il sottopasso proposto dall’ingegner evangelisti anche su queste pagine, o la soluzione della Regione con una parte mobile dell’attuale ponte fisso per Tirrenia). Il tutto in attesa di una decisione che si trascina ormai da anni, con tavoli di confronto che ad oggi non hanno portato alcuna scelta. In un’emergenza continua che rischia di deflagrare, e che presto interesserà anche i sospirati lavori per la Darsena Europa.

(E.F.)