L’energia da nave a banchina

LIVORNO – È uno dei temi del momento, sul quale s’innestano da una parte speranze, dall’altra scetticismi e anche ironie; queste ultime collegate all’esperimento fallimentare del primo impianto di “cold ironing” a Livorno, realizzato anni fa sulla banchina Sgarallino e andato in malora senza mai essere stato utilizzato. Si disse che era prematuro, e forse fu così. Oggi se ne riparla, su spinta (o imposizione, secondo alcuni) della stessa UE, con impianti di “cold ironing” più moderni, in progetto o già in costruzione in molti porti.

Su questa realtà, con focus proprio sul nuovo progetto livornese (che coinvolge anche Piombino e Portoferraio) è stato preannunciato un dibattito di approfondimento nel prossimo incontro del Propeller Club labronico. Si terrà lunedì 26 febbraio allo Yacht Club Livorno, con un’analisi estesa anche al processo inverso cioè all’energia elettrica dalla nave alla banchina. Quale sarà il sistema prevalente e operativamente più valido?

Ne parleranno, secondo gli inviti, la dottoressa Maria Gloria Giani Pollastrini (presidente Propeller Club Port of Leghorn); il dottor Giacomo Rispoli, (ceo MyRechemical S.r.l.); il dottor Damiano Landi, (coordinamento Attività Cold-Ironing e Idrogeno – TERNA S.0.a.); il dottor Paolo Ferrandino (segretario generale – FISE UNIPORT); il dottor Daniele Ciulli, (genera/ manager Spezia & Carrara Cruise Terminal S.r.) e l’avvocato Luca Brandimarte (consigliere Propeller Club Port of Leghorn / Assarmatori) per le conclusioni.

Sequirà cena.