Solo fuel “pulito” in porto

LIVORNO – L’ammiraglio Gaetano Angora, comandante della Capitaneria di Porto di Livorno, ha firmato una nuova ordinanza che disciplina il cambio del combustibile a bordo delle navi dirette al porto labronico prima di arrivare in rada; questa la risposta in termini concreti dall’Autorità Marittima alle ragionevoli apprensioni dei livornesi, soprattutto di quelli che vivono più a ridosso dell’area portuale, apprensioni fatte proprie anche dal Comune.

Il fenomeno è stato già approfondito e da qualche anno e in parte mitigato con la sottoscrizione del “Blue Agreement”, un accordo tra Enti pubblici e società di navigazione che ha rappresentato un primo importante passo in tale direzione. E viene comunque tenuto sotto controllo dalle varie campagne di monitoraggio sulla qualità dell’aria. Per dovere di cronaca – continua la nota della Capitaneria – va osservato che tutte le navi che scalano il porto di Livorno sono già in linea con le imposizioni derivanti dalle Direttive Comunitarie e internazionali, sia per quanto riguarda la tipologia di combustibile impiegato, che per gli impianti idonei ad abbattere le emissioni inquinanti, gli scrubber.


Cosa cambierà allora, in pratica?

Tutte le navi, si legge nel provvedimento che entrerà in vigore il prossimo 19 febbraio, “dovranno attivare la procedura del cambio di combustibile necessario ad alimentare gli apparati ausiliari (quelli che sono tenuti in moto durante tutta la sosta della nave all’ormeggio) all’atto dell’ingresso nella rada del porto in modo da effettuare tutte le manovre all’interno del bacino portuale con il combustibile a tenore di zolfo inferiore allo 0,1%”. Allo stesso modo, in fase di partenza, tutte le navi avranno l’obbligo di utilizzare il combustibile meno inquinante fino alla completa uscita dalla rada.

Ma l’ordinanza non si limita all’impiego del combustibile a più basso tenore di zolfo, introducendo anche specifiche procedure tese a migliorare e controllare le emissioni dei gas di scarico in atmosfera.

Vengono impartiti specifici obblighi per gli equipaggi, in particolare sulle corrette attività di manutenzione di macchinari ed apparati, nonché sulla periodica vigilanza della fuoriuscita dei fumi dalle ciminiere e, laddove riscontrata, delle successive azioni per individuare ed eliminare l’anomalia.

Specifiche misure aggiuntive sono state poi introdotte per le navi passeggeri ro-ro investendo direttamente le compagnie di gestione ISM – quelle cioè deputate al sistema di gestione della sicurezza e delle politiche per la protezione dell’ambiente da parte delle navi – che si sono rivelate particolarmente favorevoli a tale tipo di iniziativa. Tutte queste società dovranno predisporre procedure operative che assicurino non solo la costante e perfetta manutenzione di valvole, pompe, iniettori, filtri, ma prevedere anche che uno o più membri dell’equipaggio svolgano un’attività continuativa di monitoraggio delle emissioni dei gas di scarico in porto per poter prontamente rilevare anomale e prolungate emissioni di fumo nero e adottare immediate misure correttive. Le operazioni di rilevazione e manutenzione dovranno essere tempestivamente annotate in apposito registro di bordo che sarà tenuto a disposizione delle Autorità in caso di controlli.

Maggiori e più rigorose verifiche sono previste in caso di accertate emissioni di fumo scuro, con l’Autorità Marittima che potrà disporre controlli aggiuntivi nonché ulteriori campionamenti dei combustibili utilizzati con spese a carico degli armatori. Saranno anche disposte – recita infine l’ordinanza – visite di controllo occasionali e senza preavviso per verificare che le attività manutentive siano eseguite secondo le norme e le raccomandazioni emesse dalle case costruttrici di impianti ed apparati.

“Già da tempo abbiamo preso a cuore questo problema tanto caro alla cittadinanza, spiega l’ammiraglio Angora. Ho personalmente disposto l’intensificazione delle ispezioni a bordo delle navi che scalano il porto di Livorno rendendo pubblici sul nostro sito internet, in ottica della massima trasparenza, i risultati delle attività di controllo e campionamento che eseguiamo con l’ausilio dell’Agenzia delle Dogane. E pur consapevoli che gli esiti delle nostre attività non avevano fatto emergere valori superiori ai limiti di legge, al pari delle campagne di monitoraggio effettuate dall’Arpat – prosegue il Comandante del porto – abbiamo inteso prontamente raccogliere l’invito del Comune, direttamente portato alla nostra attenzione dal Sindaco Salvetti e dalle Assessore Cepparello e Bonciani, per rispondere alle esigenze dei cittadini, preoccupati che i fumi delle navi potessero creare un rischio alla propria salute. Abbiamo, pertanto, fatto tutti gli approfondimenti di carattere tecnico ed ammnistrativo necessari per giungere a questo provvedimento per il quale, devo riconoscere, è stata dimostrata grande sensibilità anche da parte degli armatori e che ha l’obiettivo di costituire una best practice, non solo per il divieto di utilizzo del combustibile più inquinante già da una fascia di rispetto esterna al porto, ma soprattutto per la prevenzione di avarie e malfunzionamenti durante la permanenza all’ormeggio che nella quasi totalità dei casi rappresentano il vero motivo di potenziali inquinamenti atmosferici perché i dispositivi di depurazione potrebbero non funzionare a dovere.

Fonte :La Gazzetta Marittima