Maxi bacino, forse riparte

LIVORNO – È davanti agli occhi di tutti e non solo i livornesi si chiedono a che punto siamo: perché il super-bacino di carenaggio dell’avamporto, una “vasca” tra le più grandi del Mediterraneo (350 metri di lunghezza per 55 di larghezza), messa in gara per il ripristino e la gestione più di un anno fa dopo infinite indagini, sondaggi e speranze, ormai è da mesi assegnato all’Azimut/Benetti, ma non ci sono ancora tracce di interventi.

Finalmente però almeno la parte burocratica sembra conclusa: proprio in questi giorni l’AdSP che ha fatto la gara ha sollecitato Azimut/Benetti a completare la documentazione con le fideiussioni bancarie previste.
Poiché non ci sono dubbi sul fatto che gli assegnatari del bacino abbiano la potenza economica richiesta, la pratica dovrebbe concludersi entro il mese di aprile. Così si potrà poi passare agli interventi di ripristino.

Quando sarà possibile riavere il super bacino livornese funzionante?
E specialmente, quando la comunità internazionale degli armatori potrà cominciare a programmarne l’utilizzo?

Oggi i bacini di carenaggio di grandi dimensioni sono richiesti in Mediterraneo come il pane: e molti armatori anche locali sono costretti a mandare le navi all’estero. È noto che anche altri porti stanno programmando – e in alcuni casi anche costruendo – bacini di carenaggio di grandi dimensioni: e la ripresa delle crociere, già avviata nella coda (speriamo) della pandemia, vedrà impegnate sempre più grandi navi, che richiederanno grandi bacini. Una ricchezza, quella delle riparazioni e della manutenzione delle navi, che sembra formalmente in dubbio per Livorno (il bacione è formalmente destinato alla grande nautica e alle medie unità navali commerciali): ma si sa che le regole le fa il mercato e difficilmente potrebbero essere rifiutati appalti di navi anche di dimensioni maggiori per l’indotta che comportano non solo a chi gestisce l’impianto ma all’intero territorio. Bisogna far presto, è chiaro. E per far presto ci vuole l’impegno di tutti.

A.F – La Gazzetta Marittima